La nostra lotta continua. Inizio chiarendo un punto, questo articolo non riguarda la pornografia in generale (discussione già intrapresa in diversi articoli precedenti) ma di stupro, abusi sessuali e pedo-pornografia. Questo articolo contiene storie forti non adatte per tutti gli utenti.
Nicholas Kristof, giornalista del New York Times, ha rilasciato una nuova inchiesta che mette sotto i riflettori il più grande portale di porno al mondo: XVideos.
Nicholas riporta alcune storie agghiaccianti come quella di una studentessa canadese.
Subito dopo aver compiuto 14 anni, un uomo l’ha spinta a commettere atti sessuali su Skype e registrata segretamente. Un video, avendo come titolo il suo nome, è finito su XVideos. Se questo non bastasse, le ricerche su Google riguardanti il suo nome portavano direttamente a questo video illegale.
La ragazzina racconta di come ha implorato XVideos di rimuovere la clip. Invece, il portale ha ospitato altre due copie e centinaia di migliaia di persone lo hanno guardato.
Succede in tutto il mondo: donne e ragazze, uomini e ragazzi, vengono aggrediti sessualmente o filmati di nascosto, poi il video viene pubblicato su un importante sito web come XVideos che attira traffico attraverso i motori di ricerca. L’assalto, grazie a questi portali, diventa interminabile.
“La vergogna che ho provato è stata schiacciante”, ha dichiarato la studentessa canadese.
XVideos non è l’unico coinvolto in tutto questo. Ricordate di quando ho parlato anche di PornHub? Se non hai ancora visto il video, clicca qui.
“Siamo il più grande portale per adulti, con una media di due miliardi di impressioni giornaliere in tutto il mondo”, vanta XVideos, che SimilarWeb classifica come il settimo sito web più visitato al mondo. XVideos riceve più visitatori di Yahoo, Amazon o Netflix.
COME È POSSIBILE TUTTO QUESTO?
Heather Legarde, una giovane donna in Alberta (USA), ha percepito il mondo crollargli addosso lo scorso agosto. Il suo ex-marito ha pubblicato online dei video intimi e le persone in tutto il mondo hanno guardato il suo corpo nudo.
“Sono dappertutto su Internet”. “Non è quello per cui volevo essere famosa.”
Peggio ancora, in un video il suo ex marito l’ha aggredita sessualmente mentre giaceva priva di sensi nel letto. Heather non ricorda l’aggressione e non ha idea di come sia stato realizzato il video. Un indizio: nel titolo compariva il tag “sonniferi”.
Circa 200.000 persone l’hanno vista essere aggredita mentre era drogata e priva di sensi. Così in quel giorno d’agosto, mortificata e stordita dalla scoperta, Heather voleva farla finita.
“Ero in piedi nel mio garage sotto una trave, tenendo una corda”, ha ricordato. Ma alla fine, ha cambiato idea: “Mi sono detta: ‘Se questa è la tua soluzione, domani lo farà anche qualcun altro.'”
Quindi Heather ha deciso di usare la sua storia per contrattaccare, “così non deve succedere ad altre ragazze” ha detto.
Il suo percorso non è stato facile. Umiliazioni quotidiane.
“Devi vivere con l’idea che 200.000 persone si sono masturbate guardando il tuo video mentre vieni aggredita”, ha dichiarato al New York Times.
Doveroso chiarire che la buona parte dei video su questi portali non contiene abusi e pedo-pornografia, ma è facile trovala.
UNO SU OTTO
Il British Journal of Criminology ha scoperto, quest’anno, che un video su otto su i tre principali portali di pornografia – XVideos, Pornhub e XHamster – raffigurava violenza sessuale o condotta non consensuale.
Alcuni video mostrano donne o ragazze intossicate o incoscienti che vengono violentate. Altri provengono da telecamere spia negli spogliatoi. È facile trovare contenuti razzisti e umiliazioni, così come video misogini di donne degradate o torturate. Molti video ritraggono stupratori, veri o falsi, che costringono al sesso bambini e ragazzine che cercando di reagire.
Se cerchi la parola “giovane”, XVideos ti suggerisce anche di cercare “minuscola”, “ragazza”, “ragazzo”, “adolescente” e “porno giovanile”. Molti di quelli sullo schermo saranno adulti camuffati da ragazzini, ma alcuni saranno minori le cui vite sono state gravemente distrutte.
NON SOLO PORTALI PORNOGRAFICI
Gli abusi non si limitano agli oscuri portali web pornografici. Twitter, Facebook, Reddit e altri social network sono tutti cosparsi di immagini di abusi sessuali su minori.
Google è un pilastro di questo squallido ecosistema, dichiara Nicholas, poiché circa la metà del traffico che raggiunge XVideos e altri portali simili sembra provenire dalle ricerche su Google.
“I portali porno sono ossessionati dalle loro classifiche di indicizzazione perché Google è la loro ancora di salvezza”, ha detto Laila Mickelwait, presidente del Justice Defense Fund, che combatte lo sfruttamento sessuale online. “Google è il mezzo principale con cui indirizzano il traffico ai loro siti.”
Una recente ricerca con le parole “stuprare ragazza priva di sensi” utilizzando la scheda video di Google ha indirizzato le persone a decine di video che celebrano proprio questo, incluso uno in cui una donna sembra essere stata prima strangolata a morte (presumibilmente sta recitando) e poi il suo “cadavere” è stato violato.
Una ricerca su Google con le parole: “sesso tra studentesse” ha portato a risultati video di adolescenti che fanno sesso di tutti i tipi (su un autobus, con un “fratellastro”, ecc.). La maggior parte delle persone nei video ha probabilmente 18 anni o più, ma come possiamo esserne sicuri?
La cosa triste è che Google, quando vuole, ha dei limiti. Se cerchi le parole “come suicidarmi” non ti porta su video di suicidi ma invece su siti web che possono aiutarti a cambiare idea.
Perché non fare lo stesso quando si parla di abusi sui minori e violenza?
INDAGINI
XVideos hai i suoi uffici a Praga. La polizia sta adesso analizzando le accuse e investigando sui proprietari.
Sotto pressione, XVideos ha rimosso alcuni termini di ricerca pedo-pogranofaci negli ultimi mesi, ma la “pulizia” è servita a ben poco. Sono presenti ancora adesso termini legati alla pedofilia.
Sono consapevole che leggere tutto questo è difficile, ma non è niente in confronto a ciò che sopportano i bambini nei video.
CHE COSA POSSIAMO FARE?
Nicholas ci da alcuni suggerimenti a cui voglio aggiungere anche alcuni miei personali:
- Condividere sui vostri profili/pagine questo articolo e quello di Nicholas sul New York Times a più non posso. Dobbiamo fare pressione sui governi e sulle banche. Mastercard e Paypal hanno fermato ogni tipo di relazione con XVideos. Dobbiamo spingere anche gli altri.
- Dobbiamo fare pressione (firmate questa petizione), in modo che Google, Yahoo e Bing non indicizzano più questi portali pornografici.
- Abbiamo bisogno che tanti avvocati si schierano per difendere le vittime e fare causa a questi grandi portali che sono spesso difese da importanti studi legali.
- Spegni questi portali. Fai un favore a te stesso. Non guardare pornografia. Su questo punto non mi soffermo troppo, ma puoi trovare aiuto sul sito www.pornotossina.it
- Se sei un genitore, proteggi i tuoi figli. LEGGI PORNOLESCENZA per saperne di più.
Che cosa stiamo aspettando? Quante altre ragazzine devono essere abusate? Quante altre bambine devono togliersi la vita?
Se non adesso, quando?