Alexander Rhodes (Rodi) è il fondatore di NOFAP, un movimento globale per combattere gli effetti della pornografia sulla sessualità. Riportiamo (tradotte) alcuni domande che riteniamo molto importanti.
Ling (CNN): Quante volte guardavi pornografia?
Rodi: È iniziato forse una volta alla settimana o giù di lì. E poi, nel tempo, da una volta alla settimana a giorni alterni, quindi, infine, più volte al giorno.
Penso di essere stato dipendente dal porno dopo il primo anno dalla prima visione. Avevo 12 anni e la usavo praticamente tutto il giorno. La guardavo e poi giocavo con alcuni videogiochi, e poi, una volta che sarei stato in grado di ottenere di nuovo l’eccitazione, andavo a guardare il porno di nuovo e lo facevo ancora e ancora e ancora. Mi masturbavo continuamente.
Ling: Come pensi che l’esposizione al porno hardcore ti abbia influenzato a 12/13 anni?
Rodi: Penso abbia influito sulla mia capacità di auto-motivarmi, perché ho allenato il mio cervello a fare affidamento su quell’orgasmo dovuto alla pornografia. Usavo la pornografia per regolare le mie emozioni, per superare la giornata.
Direi che alle medie non uscivo tanto con gli amici. Non facevo nessuna attività oltre la scuola. Andavo a scuola, tornavo a casa e via sul porno e sui videogames.
Ling: I tuoi genitori avevano idea di cosa stavi facendo?
Rodi: I miei genitori non avevano idea … Lavoravano molto, ma ero anche molto bravo a nascondermi. Tornavo a volte di fretta a casa dopo scuola in modo da essere a casa prima di loro e guardare pornografia. Sono stato molto bravo a eludere i miei genitori e assicurarmi che erano completamente inconsapevoli. Per quanto ne sappia, non credo che abbiano mai saputo nulla di questo fino a quando non ne ho parlato con loro direttamente.
Ling: Il porno non è ancora stato classificato come dipendenza. Perché credi che sia così forte?
Rodi: Penso che il porno ti renda dipendente semplicemente perché prende di mira la nostra sessualità ed è infinitamente disponibile sempre e ovunque.
Quando gli adulti sentono parlare di dipendenza da pornografia, sta pensano alla pornografia degli anni ’50 o ’60: Playboy, Hustler e cose del genere… Il problema è che il porno su Internet di oggi non è come il porno dei nonni. È completamente diverso da Playboy. È completamente diverso dal porno del passato ed è per questo che crea dipendenza, perché i nostri cervelli sono collegati per consumarne il più possibile.
Ling: Che cosa possono fare i genitori che hanno i figli sempre con i cellulari in mano?
Rodi: Penso che la cosa più importante che un genitore possa fare è semplicemente educare i propri figli, perché ci sono sempre dei modi per aggirare i filtri e le restrizioni che i genitori installano. Anche se regali a tuo figlio un telefono di vecchia generazione che non può accedere al porno, i suoi amici possono farlo e possono mostrarlo. Perfino le scuole stanno offrendo tablet e computer ai bambini. Potrebbe essere un amico e far vedere porno a tuo/a figlio/a.
È molto probabile che tuo figlio, anche se la tua casa è protetta, vedrà il porno ad un certo punto. Non ti sto dicendo che fa bene. Ti sto solo dicendo di sapere che succederà.
Capisco che è un argomento imbarazzante, giusto? Ma meglio un po’ di “disagio” ora che una vita di potenziale disagio e cattive relazioni. Quindi bisogna essere onesti con loro. Bisogna parlarne.
Ecco perché siamo qui adesso perché le persone non vogliono parlare di porno. Non volevano parlare di porno 20 anni fa ed è ancora un argomento imbarazzante di cui parlare. Devi superare l’imbarazzo e capire che se non prepari tuo figlio, i siti porno insegneranno a tuo figlio il sesso per te e lo faranno in modo sbagliato.
Nel libro PORNOLESCENZA, abbiamo un intero capitolo dedicato al dialogo genitori figli sul tema della pornografia, sexting e cybebullismo. Abbiamo “simulato” delle possibili conversazioni e dato dei pratici consigli. Genitori … forza… non siete soli!